Il Prosciutto del Casentino si differenzia dagli altri prosciutti per la forma piatta, la spiccata salatura, e la sapidità (è ricco di aromi).
Descrizione del prodotto
Il prosciutto del Casentino si presenta di forma tondeggiante, tendente al piatto, con sufficiente strato di grasso nella parte opposta all’anca. Il peso normalmente è tra i 9 e i 12 kg.
Il sapore è delicato fragrante con una giusta sapidità, il profumo è penetrante e si avverte in modo più o meno intenso il sentore di affumicato, i particolari aromi sono conferiti dalle tecniche di lavorazione e stagionatura; la fetta tagliata si presenta di colore rosso intenso con una adeguata quantità di grasso ben compatto.
Il prodotto deriva da suini provenienti dalla provincia di Arezzo e secondo la tradizione casentinese da ibridi di antiche razze presenti nella zona: Mora romagnola, Cinta senese e, in passato, l’ormai estinta Cappuccia di Anghiari. Il Grigio Casentino è infatti una razza di suino derivante dall’incrocio di femmina Large White con maschio Moro Romagnolo o Cinto Senese.
Cenni storici
Già nell’Ottocento, un testo storico testimonia l’esistenza del Prosciutto del Casentino: probabilmente, la sua fama e la sua bontà hanno fatto sì che venisse richiesto anche in Inghilterra e in Germania. Nel 2004, i produttori e gli allevatori del Prosciutto del Casentino fondano un Consorzio di Tutela e il prodotto diviene presidio Slow Food.
Ricette e tradizioni
Il Prosciutto del Casentino è utilizzato come antipasto o come secondo piatto ed in particolare le sue caratteristiche vengono esaltate se accompagnato al Pane Toscano DOP.