Il Pomodoro Borsa di Montone (chiamato anche Tigrato di Luciana, Tasca di Montone) è una varietà di pomodoro che viene coltivata soprattutto nei comuni della Valbisenzio (Cantagallo, Vaiano e Vernio).
Descrizione del prodotto
I frutti sono caratterizzati da una buccia molto sottile, un pericarpo carnoso e spesso, un sapore dolce e gradevole, con un basso grado di acidità. Tali caratteristiche si apprezzano soprattutto nei frutti appena raccolti; purtroppo infatti la conservabilità è molto limitata nel tempo, caratteristica che sicuramente ha ostacolato la diffusione commerciale di questa varietà.
La forma del pomodoro Borsa di Montone ricorda quella del Canestrino. I frutti sono di dimensione media, ovali o periformi.
Cenni storici
Questo pomodoro in Vallata viene chiamato Borsa di Montone ed è stato coltivato fin dagli anni ’50. Le prime piantine vennero coltivate nel dopoguerra, da semi provenienti dalla Francia. Negli anni quaranta e cinquanta alcuni abitanti della Valbisenzio emigrarono in Corsica per l’attività di taglio della legna, e si ipotizza che la varietà possa essere arrivata grazie a questo fenomeno. La varietà si diffuse rapidamente grazie alle ottime caratteristiche organolettiche dei frutti, molto apprezzate dagli abitanti della zona e nel 1984, attraverso l’agraria locale il pomodoro si diffuse ancor di più. Venivano vendute migliaia di piantine e durante la stagione produttiva anche i pomodori maturi. Con l’arrivo degli ibridi commerciali a metà degli anni ’90 la varietà è stata progressivamente abbandonata, fino quasi a scomparire.
La forma, simile a quella della varietà Canestrino, induce ad ipotizzare che il pomodoro Borsa di Montone sia una forma ancestrale, un progenitore dal quale sia derivato il pomodoro Canestrino. Infatti, le tipiche striature del pomodoro Borsa di Montone conferiscono alla bacca un aspetto estetico scarsamente apprezzato, facendolo sembrare un pomodoro malato, rugginoso, per cui potrebbe essere stato oggetto di selezione al fine di eliminare questo effetto dell’epidermide ritenuto un difetto. Inoltre la scarsa serbevolezza del frutto, che si conserva difficilmente senza deteriorarsi, ha ridotto la sua coltivata in pochi orti familiari. Ma, dopo aver rischiato la scomparsa, vede oggi una nuova opportunità di diffusione grazie all’identificazione come varietà e alla iscrizione nel 2020 all’Anagrafe nazionale della biodiversità di interesse agricolo e alimentare.
Ricette e tradizioni
I frutti vengono consumati freschi, appena raccolti, oppure vengono trasformati in passate, destinate a vari tipi di salse. La passata di pomodoro è molto saporita e presenta un maggior contenuto di acqua rispetto a quella ottenuta con la maggior parte delle altre varietà di pomodoro.