Olio extravergine di oliva Seggiano DOP
L’Olio Extravergine di Oliva Seggiano DOP è un olio di elevata qualità ottenuto da olive cultivar Olivastra Seggianese, in alcuni comuni che si trovano ai piedi del Monte Amiata.
Descrizione del prodotto
L’Olio Extravergine di Oliva Seggiano DOP è ottenuto, per almeno l’85%, dalle drupe della cultivar “Olivastra di Seggiano” (denominata localmente anche “Olivastra Seggianese”); sono ammessi i frutti di altre varietà toscane presenti negli oliveti fino ad un massimo del 15% del totale aziendale.
Questo prodotto presenta un grado d’acidità massima totale non eccedente lo 0,50% e un alto grado di conservabilità. L’altitudine influisce in modo determinante anche nella formazione degli acidi grassi insaturi.
L’Olio Extravergine di Oliva Seggiano DOP è di colore verde con toni giallo-oro; ha un odore fruttato fresco con note erbacee e di carciofo e aromi secondari di frutta bianca, sapore pulito e una perfetta armonia tra amaro e piccante
Ciò che lo contraddistingue dagli altri oli, oltre che per le sue caratteristiche organolettiche, sono le sue proprietà nutrizionali, dovute all’elevato patrimonio antiossidante.
Cenni storici
Le prime notizie storiche sull’uso del vocabolo geografico “Seggiano” sono contenute in un documento (riportato dall’Abate Fatteschi) in cui si parla di terreni situati nel “Castello di Seggiano”, “olivellati” dall’Abate dell’Abbazia di S. Salvatore, nell’anno 858 d.C. o secondo altri, nell’anno 903 d.C. Già da quell’epoca, si evidenzia un’elevata attenzione per l’olivo, designato con il nome di “Olivastra” (probabilmente dal latino “Oleaster” = olivo selvatico), da cui si poteva ricavare una buona quantità di olio. Non si può ancora parlare dell’uso di olio di oliva come alimento e condimento, poiché nella preparazione delle pietanze si utilizzavano più diffusamente grassi animali; non è comunque da escludere che l’oliva, resa commestibile con un trattamento molto semplice, servisse da nutrimento per sopravvivere alle carestie, come già avveniva in Grecia, in Spagna, in Africa settentrionale.
Ben presto, comunque, gli abitanti dell’Amiata iniziano a concentrarsi sulla coltivazione di tre piante (il castagno, la vite e l’olivo), traendone una ricchezza straordinaria.
Nel Settecento, Giorgio Santi (“Viaggio a Monte Amiata”) scrive: “la sua (di Seggiano) collina è guarnita di belli oliveti, che nutrono olivi di vecchiezza e di grandezza straordinaria, senza dubbio, dunque di età plurisecolare”. Già verso la fine dell’Ottocento e il primo Novecento la coltura dell’olivo, nonostante la fragilità economica del settore dovuta anche alle sfavorevoli condizioni climatiche, si era orientata verso forme intensive e specializzate che insieme alla coltivazione della vite avevano già contribuito alla peculiarità dell’attuale paesaggio rurale del Seggianese.
Ricette e tradizioni
L’Olio Extravergine di Oliva Seggiano DOP esalta piatti a base di pesce, ma anche insalate di ortaggi a foglie verdi, legumi, verdura cotta, zuppe, pinzimonio; rende ottimo riso in bianco con scaglie di parmigiano. Interessante il suo impiego nella preparazione della maionese, dei prodotti di pasticceria e del gelato.
A Seggiano si trova il Museo dell’Olio, un percorso innovativo che si snoda nel centro storico del borgo; qui e nei comuni limitrofi, questo prodotto d’eccellenza viene promosso e valorizzato attraverso feste e manifestazioni gastronomiche.
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