Acciughe, sugarelli, moscardini bianchi, muggini e pesci sciabola: è il cosiddetto “pesce dimenticato” o povero, che non ha niente da invidiare dal punto di vista del gusto o delle proprietà nutritive ai suoi colleghi più famosi, come il rombo o la cernia. Niente, a parte appunto la notorietà. Oggi infatti solo il 10% delle 700 specie marine commestibili arriva sulla nostra tavola, un po’ per abitudine, un po’ per ignoranza, si finisce sempre per acquistare e mangiare lo stesso pesce, sprecando così molto del pescato che non arriva sui mercati a causa del valore commerciale nullo, benché sia buonissimo e in passato venisse cucinato dalle nostre nonne.
Il pesce “povero” può essere definito anche “snobbato”,  ma è ricco di proprietà organolettiche positive per la salute ed è davvero gustoso.

Negli scorsi anni è stato realizzato anche un libro di ricette proposte dagli chef di Vetrina Toscana per cucinare il pesce. Ampia disponibilità, prezzi accessibili, notevoli vantaggi per la salute, grazie alla presenza di acidi grassi omega 3 e omega 6, e per l’ ambiente: ecco i vantaggi dell’utilizzo di pesce “dimenticato” in cucina.