Il 2020 sarà un anno particolarmente ricco di celebrazioni. Modigliani e Fellini, Collodi e Raffaello sono solo alcuni grandi personaggi della nostra storia che verranno omaggiati nei prossimi 12 mesi in occasione dei loro anniversari di nascita o di morte. Tra questi c’è anche Pellegrino Artusi, nato il 4 agosto 1820 a Forlimpopoli e morto a Firenze nel 1911. Artusi è stato scrittore e gastronomo, il “padre” della cucina italiana, nonché autore di importanti opere come “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene“, pubblicato nel 1891.
Il libro ebbe un notevole successo tanto che, nel 1931, aveva già raggiunto la sua trentaduesima edizione. Insieme ad altri classici della letteratura italiana (“I promessi sposi” e “Pinocchio“), il volume – contenente 790 ricette dall’antipasto ai liquori – divenne un must in ogni casa.
“La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” costituì un vero e proprio spartiacque nella cultura gastronomica dell’epoca. Pellegrino Artusi, infatti, seppe dare dignità a quel “mosaico” di tradizioni regionali per organizzare quella che oggi definiremmo cultura culinaria italiana.
Il 2020, quindi, sarà dedicato anche alla celebrazione del bicentenario della nascita di Pellegrino Artusi, una figura che nel 2015 Vetrina Toscana aveva onorato con il “Viaggio Artusiano”, ideato Leonardo Romanelli. In 10 tappe, i pellegrini del gusto avevano visitato i luoghi vissuti o amati dall’Artusi, dirigendosi verso Expo Milano, per presentare il concetto e la filosofia del “buon vivere toscano”.